Sapevi che il 70% dei tentativi di cambiamento nelle organizzazioni falliscono?
Questo dato, citato spesso negli studi sul management, evidenzia quanto sia difficile introdurre cambiamenti significativi in un’organizzazione, specialmente in ambiti complessi come quello sanitario e socio-sanitario. Le resistenze interne, la mancanza di visione o di strategie efficaci possono compromettere anche i progetti più promettenti. In questo contesto, il modello di Kotter, con le sue 8 fasi, rappresenta un buon metodo per guidare i cambiamenti in modo strutturato e sostenibile.
Il Modello di Kotter: le 8 fasi del cambiamento
- Creare un senso di urgenza, ovvero sensibilizzare sull’importanza del cambiamento, mostrando come questo possa migliorare sia i processi assistenziali che l’esperienza dei pazienti.
- Costruire un team multidisciplinare che rappresenti le diverse professionalità coinvolte, per garantire che il cambiamento venga condiviso e supportato a ogni livello.
- Creare una visione chiara per aiutare a comprendere la direzione e i benefici del cambiamento, promuovendo motivazione e adesione.
- Comunicare la visione a tutto il team, con un focus su esempi concreti di come il cambiamento migliorerà il lavoro quotidiano.
- Rimuovere gli ostacoli, identificando e affrontando le barriere al cambiamento, che possono includere resistenze culturali, problemi organizzativi o mancanza di risorse.
- Creare successi a breve termine per mantenere alta la motivazione e dimostrare che il cambiamento è possibile.
- Proseguire in base ai successi ottenuti, senza mollare, per estendere il cambiamento e affrontare obiettivi più ambiziosi.
- Ancorare il cambiamento nella cultura organizzativa, ovvero nei suoi valori e processi per renderlo sostenibile e strutturato.
Il coordinatore fra presente e futuro: identità, ruolo, funzioni e responsabilità – CNC Lombardia, 27 settembre 2024
