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Modelli organizzativi dell’assistenza infermieristica

Cosa sono e perché ne abbiamo bisogno

Il modello organizzativo è una rappresentazione di come funziona un’organizzazione. E’ di fatto un’astrazione, perché non possiamo vedere il modello organizzativo in sé, ma solo i comportamenti delle persone che “abitano” quell’organizzazione. Diversi elementi, messi insieme, ci fanno dire come si chiama quel modello e che caratteristiche ha. Il linguaggio ci aiuta a condividere concetti che possiamo usare per spiegare la realtà. 

MODELLI ORGANIZZATIVI IN AMBITO INFERMIERISTICO

In ambito infermieristico il modello organizzativo è spesso chiamato anche modello organizzativo-assistenziale. Ma si trovano anche altri termini che accompagnano la parola “modello” come: concettuale, professionale, di erogazione delle cure. 

In letteratura e nel dibattito professionale il loro uso non è univoco e questo può ostacolare la loro comprensione, applicazione e valutazione. 

Propongo questa distinzione che può contribuire a fare un po’ di ordine. E’ volutamente semplificata rispetto alla complessità delle fonti e delle possibili interpretazioni e ha lo scopo di fornire uno schema da cui partire per ulteriori esplorazioni. 

MODELLO CONCETTUALE, PROFESSIONALE E ORGANIZZATIVO

Modello concettuale: è un modo di rappresentare l’assistere. Comprende principi e valori che sono espressi come “teorici”. Questo livello ha bisogno degli altri per avere concretezza, perché ancora non si parla di organizzazione. Si descrivono aspetti legati alla persona assistita, alla salute, all’ambiente e all’assistenza. 

Modello professionale: si occupa dei professionisti. Descrive come dovrebbero essere, quali competenze dovrebbero possedere e come dovrebbero esercitare il loro ruolo/funzione. Anche questo livello non è ancora “organizzativo” in senso stretto, ma fornisce già un avvicinamento alle questioni organizzative, perché il professionista viene visto comunque in un contesto organizzato.

Modello organizzativo: potremmo dire che descrive l’organizzazione, ma è una definizione che non chiarisce del tutto quello che intendiamo. Se con questo livello volessimo descrivere gli aspetti generali di funzionamento un’organizzazione (in questo caso, sanitaria), allora potrebbe bastarci. Ma non ci basta, perché noi a questo livello cerchiamo anche una descrizione di come vogliamo che siano erogate le cure. Quindi possiamo dire che in questo livello vi sono due sotto-livelli: 

  • Definizione della configurazione e del relativo meccanismo di funzionamento di un’organizzazione (livello ancora parzialmente teorico);
  • Definizione della modalità di erogazione delle cure infermieristiche (livello applicativo, operativo). 

Questi tre livelli (concettuale, professionale e organizzativo) dovrebbero viaggiare collegati e dovrebbero essere pensati, condivisi, consapevolizzati e sistematizzati. 

COME VOGLIAMO EROGARE LE CURE INFERMIERISTICHE?

Potremmo partire dal modello di erogazione delle cure e stabilito, ad esempio, che vogliamo un primary nursing, decidere quale modello professionale serve per erogarlo e quale modello concettuale ci può aiutare a pianificare, gestire e valutare l’assistenza. 

Oppure potremmo partire da un modello concettuale e stabilito, ad esempio, che vogliamo vedere e assistere la persona basandoci sui suoi bisogni, decidere che professionista e che organizzazione “serve” per fare questo.

Una domanda chiave che possiamo farci è proprio questa: come vogliamo erogare le cure infermieristiche? E’ una domanda utile perché è pratica e ci aiuta a stare focalizzati sulle persone da assistere e sui processi. Erogare è un verbo che ci riporta agli aspetti operativi ma non è solo un “fare” sottende un pensiero articolato e delle azioni intellettuali, relazionali, organizzative e gestuali orientate a un soggetto che riceve le nostre cure. Anche il termine “cura” è molto profondo e ci ricorda che l’assistenza è una cura. 

Da questa domanda possiamo andare a ritroso e costruire il nostro “percorso di senso”: quali professionisti servono? Quali concetti e riferimenti teorici consideriamo rappresentativi?

Il concetto centrale rimane che abbiamo bisogno dei modelli per rendere concreti nella realtà i nostri pensieri sull’organizzazione. Senza di questo la realtà sarà frutto di consuetudine e automatismi e sarà difficile fare confronti con altri, decidere, imparare e cambiare. 

Se vuoi approfondire:

https://www.mheducation.it/modelli-organizzativi-in-ambito-ospedaliero-9788838639883-italy

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16771270/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25975609/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34212806/

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